Retail 2022, economia e consumi nell’era pandemica

spesa

Il seguente contributo è stato realizzato da Marco Cossu, Retail Specialist. 

Secondo i dati recentemente condivisi dall’Istat nel 2021, dopo la flessione del 2020 (-0,2%), i prezzi al consumo sono tornati a crescere in media d’anno (+1,9%), registrando l’aumento più ampio dal 2012. L’elemento trainante dei rincari è stato identificato nell’andamento dei prezzi degli Energetici (+14,1%), diminuiti invece dell’8,4% nel 2020. Uno scenario che ha diretto impatto sulle vendite e sul comportamento dei consumatori. Infatti il 69% degli italiani è preoccupato della crescita dei prezzi dei prodotti che compra regolarmente e il 50%, di conseguenza, sta rimandando i “grandi acquisti”.Secondo il Global State of the Consumer Tracker, nell’ultimo periodo, gli italiani risultano preoccupati soprattutto da tematiche di natura economica, un trend accentuatosi dopo la recente stagione estiva.

Retail 2022, la ricerca

Non è dunque difficile ipotizzare che nel consumatore post-pandemia ci sia stata e continuerà ad esserci una revisione delle priorità che si rifletterà nella vita quotidiana e nella scelta di come e quanto spendere. In generale, nell’arco degli ultimi mesi, il 61% degli italiani ha provato un senso di incertezza costante, un fattore che certamente ha influito sulla propensione al risparmio ed influirà anche nei prossimi mesi sulle scelte di consumo.Il timore dell’inflazione e della crescita dei prezzi non è solo una questione che condiziona il Belpaese, ma è condiviso dalla maggior parte dei paesi coinvolti nell’analisi, con percentuali anche superiori a quelle dell’Italia: USA (72%), Francia (75%), Germania (76%), Spagna (83%).Tuttavia, la terza campagna vaccinale e l’introduzione del Super Green Pass hanno portato ad un rinnovato senso di sicurezza in linea con il desiderio dei consumatori di ricercare più esperienze dal vivo (59%) rispetto alle esperienze mediate dai digital device, come si è verificato negli ultimi 12 mesi.

Retail 2022, le nuove abitudini e le sfide del settore

Nell’ultimo anno i consumatori italiani si sono abituati ad acquistare online, ma, tuttavia, ci sono ancora alcune categorie per le quali si resta principalmente legati all’acquisto in store come il grocery (71%), farmaci (69%), abbigliamento (65%), mobili ed arredamento (51%) e prodotti ed articoli per la casa (46%).In questo contesto i retailer affrontano tre grandi sfide:

  1. Complessità gestionale: assortimenti molto ampi ed elevato numero di negozi
  2. Comportamento del cliente: comprensione del modo in cui il “prezzo” influenza le decisioni di acquisto
  3. Performance e reddittività: prevedere l’impatto dell’andamento dei prezzi sui consumi

Per affrontare queste sfide, alla base di tutto occorre considerare che i prezzi e l’offerta commerciale hanno una validità limitata a causa delle variabili intrinseche del mercato (concorrenza e preferenze dei clienti) e dell’inventory (listing/delisting di articoli, modifiche dei prezzi da parte dei fornitori), pertanto qualsiasi attività che ha per oggetto le scelte di prezzo nel retail va considerata in modo dinamico e non un’attività una tantum, presa sulla base di dati analizzati trimestralmente o ogni 6 mesi.

Retail 2022, il ruolo della tecnologia

Consideriamo che per 10 mila articoli esistono 20×10 elevate alla 12esima di possibili combinazioni di prezzo, con svariati fattori correlati, come, ad esempio:

  1. Prezzo competitor
  2. Percentuale promozionale
  3. Stagionalità
  4. Meteo
  5. Prodotti alternativi che producono cannibalizzazione
  6. Branding
  7. Location
  8. Reputazione

Ecco perché è importante utilizzare software che consentano al retailer di ricevere in tempo reale informazioni sui comportamenti d’acquisto e sulla variabilità della domanda (vendite effettive + vendite perse), e di focalizzarsi sugli indicatori in grado di aiutare i manager a prevedere l’andamento delle vendite e a gestire l’attività commerciale con l’obiettivo di massimizzare il profitto, ma in un’ottica sostenibile e orientata all’ottimizzazione di costi, risorse e sprechi.Per fare questo occorre che i retailer considerino sia elementi strategici, primo tra tutti il posizionamento del proprio brand, sia gli attributi stessi del prodotto con la finalità di affrontare tutte e tre le sfide trasformandole in opportunità e in vantaggio rispetto ai competitor.Premoneo supporta le aziende nell’ottimizzazione dei prezzi a scaffale attraverso la comprensione precisa del comportamento dei clienti e della mappa del ruolo commerciale delle singole categorie merceologiche, ottenendo un aumento della profittabilità.

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