Basata sulla teoria economica dei prezzi, il congestion pricing o tariffazione della congestione è una strategia di tariffazione dinamica progettata per regolare la domanda aumentando i prezzi senza incrementare l’offerta, seguendo l’andamento dei picchi. La parola “congestione” deriva dall’utilizzo di questa strategia come un modo per regolare il traffico stradale.
La tariffazione della congestione è uno stratagemma comune nel settore dei trasporti che punta a ridurre il traffico congestionato e, di conseguenza, l’inquinamento atmosferico, incrementando la tariffa per gli ingressi in aree o orari particolarmente trafficati di una città e la tematica non è mai stata così attuale visti i dati relativi al livello di PM10 nelle principali città italiane.
Un approccio molto simile viene utilizzato, ad esempio, anche nell’ambito dell’energia con il costo dell’elettricità che aumenta nei giorni e nelle ore di picco di consumo. I tassi di elettricità possono essere maggiori in estate, ad esempio, a causa di un maggiore utilizzo dei condizionatori d’aria; le camere d’albergo possono essere più costose durante le principali festività.
Congestion pricing, l’idea del premio Nobel Vickrey
I testi di revenue management fanno risalire l’apparizione di una strutturazione variabile dei prezzi al mercato delle compagnie aeree negli anni ’70 come soluzione ideata da American Airlines per far fronte ad un mercato altamente competitivo. Come ricorda però un articolo di BBC News di qualche anno, i primi accenni ad una simile strategia vanno fatti risalire a uno studio realizzato negli anni ’50 commissionato dall’allora sindaco di New York per trovare una soluzione alla gestione dei flussi della metropolitana. L’economista William Vickrey, tra gli autori della ricerca, riconduceva il problema del sovraffollamento negli orari di picco al fatto che gli utenti pagassero una tariffa fissa.
L’idea di Vickrey era semplice: con i treni pieni bisognava far pagare di più, mentre era necessario stimolarne l’utilizzo nelle ore con minor richiesta proponendo il viaggio ad un prezzo inferiore. Con una semplice variazione della tariffa si sarebbe arrivati ad avere una linea più gestibile, un numero complessivo di utenti maggiori e un incremento dei ricavi.
La barriera contro la quale si dovette scontrare Vickery fu quella tecnologica, con i sistemi di accesso di allora che non permettevano di gestire tariffe differenti. L’intuizione portò l’economista a vincere il premio Nobel nel 1996.
Nonostante l’irrealizzabilità del progetto con la tecnologia di allora, grazie allo studio sulla gestione dei flussi della metropolitana di New York nel 1952 Vickrey è considerato da molti il padre della tariffazione della congestione.
L’assunto alla base è che i prezzi di congestione incoraggino gli utenti che hanno una maggior flessibilità nella scelta di quando usufruire di un servizio, a optare per momenti in cui la richiesta è inferiore, risparmiando soldi e consentendo una miglior gestione dei flussi e, di conseguenza, di migliorare la qualità del servizio.
Congestion pricing, i casi di New York e Londra
New York City è la prima grande città degli Stati Uniti ad approvare un piano di tariffazione della congestione (anche se molti hanno provato a lanciarne uno lì, incluso il sindaco Michael Bloomberg nel 2008). Il piano, lanciato nell’agosto del 2022, prevede che automobilisti che entrano a Manhattan dalla 60a strada paghino un pedaggio. I ricavi verranno usati per finanziare il miglioramento della metropolitana e degli autobus cittadini.
La città di Londra ha introdotto un piano di tariffazione della congestione (la london congestion tax nel 2003, che inizialmente ha permesso di ridurre la congestione e l’inquinamento atmosferico). Attualmente, a Londra La Congestion Charge è una tariffa giornaliera di £ 15 per guidare all’interno di un’estesa zona centrale a traffico limitato e gli studi sull’impatto sul traffico e sulla qualità dell’aria sembrano continuare a confermarne l’efficacia.
A più di 50 anni dalla proposta di Vickrey è forse arrivato il momento che sempre più gestori di città, metropolitane, strade e parcheggi si affidino a tecnologie di Dynamic Pricing come quella di Premoneo per utilizzare la leva del prezzo per meglio gestire i flussi?