Parchi divertimento: dynamic pricing, tre motivi per adottarlo

Parchi divertimento

L’industria dell’intrattenimento dal vivo è una di quelle più segnate dall’emergenza Covid-19. Il 2020 ha costretto i 230 parchi permanenti in Italia a chiudere la saracinesca per la maggior parte del tempo, bloccando una delle colonne portanti dell’entertainment del Paese. Basti pensare che nel 2019 il comparto aveva generato 420 milioni di euro di ricavi per un totale di 20 milioni di visitatori provenienti dall’Italia e 1,5 milioni di arrivi dall’estero con un ulteriore consistente impatto su ristorazione, trasporti, merchandising e hotel (il valore stimato sale a 1 miliardo di euro, come dichiarato dall’associazione dei parchi permanenti in Italia).

Se a lungo termine l’auspicio è quello di vedere sempre più al centro del sistema turistico del Paese questo settore, con i principali parchi in grado di lavorare in maniera sinergica per diventare “Destination” e quindi oggetto di veri e propri flussi turistici coordinati; a breve termine è necessario guardare a soluzioni più efficaci e facilmente applicabili per recuperare fatturato e marginalità.

Parchi divertimento: dynamic pricing, 3 vantaggi nell’era post pandemia

Secondo le maggiori società specializzate in ambito pricing, la soluzione più efficace è l’applicazione di algoritmi di dynamic pricing che permettano una tariffazione flessibile, monitorando in tempo reale tutte quelle variabili (dal meteo al trend dei contagi) che possono impattare la domanda per i biglietti delle strutture. È una soluzione che anche Premoneo sostiene ormai dal 2017, ma ci sono 3 motivi  principali per scegliere di farlo oggi, in questa situazione congiunturale:

  1. Permette di prevedere il comportamento del pubblico e di reagire velocemente ai cambiamenti Il dynamic pricing, infatti, conosciuto anche come “surge pricing” o “demand-based pricing”, è una strategia di prezzo flessibile che permette alle aziende di modificare dinamicamente i loro prezzi in base alle diverse condizioni di mercato. L’ultimo anno e mezzo ha insegnato che, mai come in questo momento, il mercato è caratterizzato una particolare volatilità che necessita quindi di una grande capacità di reazione e di modifica dei prezzi per poter approfittare dei picchi di domanda e per riuscire a stimolare le vendite nei momenti stagnanti.
  2. Consente di incrementare i profitti in breve tempo Il dynamic pricing è nativo di mercati altamente competitivi in cui le aziende hanno una bassa marginalità, come ad esempio il mercato del trasporto aereo, quindi non esattamente la tradizionale situazione dei parchi divertimento. La crescita dei costi per garantire elevati standard igienico-sanitarii, la diminuzione delle capienze, l’aumento della concorrenza, le restrizioni sugli spostamenti e diversi altri fattori hanno portato anche i parchi in uno scenario sempre più assimilabile a quello dell’airline. La necessità di generare rapidamente delle entrate per evitare il collasso trova nel dynamic pricing un valido alleato. Una corretta strategia di prezzo dinamico, con un sapiente coordinamento di strumenti come comunicazione e e-commerce, può garantire extra revenues anche nella misura del 30%, nei giorni di picco.
  3. Aiuta a distribuire la domanda ed evitare sovraffollamenti Migliorare la distribuzione dei visitatori nell’arco della giornata e della settimana è un obiettivo quanto mai sensibile in questo momento, dove un minore sovraffollamento della propria venue contribuisce positivamente alla percezione del valore dell’esperienza e sulla disponibilità a pagare dei clienti. Se la distribuzione dei visitatori non è abbastanza equilibrata, può portare a scenari di affollamento nei giorni di punta, e a una domanda insoddisfatta in altri giorni, con una conseguente valutazione negativa da parte degli ospiti in entrambi gli scenari. Questo effetto può essere facilmente mitigato con l’uso del dynamic pricing, utilizzando i prezzi come leva, modificandoli in accordo con i diversi fattori che influenzano quella distribuzione di visitatori (domanda, disponibilità, tempo, traffico, stagionalità e così via). Offrendo prezzi diversi in differenti giorni della settimana, o anche in diverse fasce orarie, si offre un valido motivo al pubblico (che ha una diversa elasticità al prezzo) per distribuire le prenotazioni durante la settimana.

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