Smart Parking, l’Intelligenza Artificiale e i parcheggi è un binomio che negli ultimi dieci anni è diventato una realtà sempre più concreta. Raccogliere ed elaborare dati al fine di automatizzare i processi è una formula che ben si presta alla gran parte delle attività legate alla gestione di un parcheggio. Soprattutto in ambito IoT, l’intervento dell’intelligenza artificiale è già una realtà consolidata da molti anni, non solo nei paesi tecnologicamente più avanzati.
Sensori per l’identificazione dei posti vuoti, lettura delle targhe, riconoscimento degli oggetti abbandonati e applicazioni “find-your-car” sono innovazioni che troviamo in diverse strutture sul territorio italiano, e sono applicazioni in grado di generare un insieme di dati su cui l’intervento dell’Intelligenza Artificiale può diventare fondamentale, trasformandoli in indicazioni per la crescita dei ricavi.
Smart Parking, esempi virtuosi
Uno dei parcheggi più smart che conosciamo è in Belgio, al Corda Campus di Hasselt, un polo di ricerca in ambito tecnologico. Qui, un sistema di smart parking ha integrato barriere di ingresso, circuiti di rilevamento, segnaletica e telecamere con i sistemi di accesso agli edifici. L’impianto può distinguere tra dipendenti e visitatori, quindi una volta che la targa è stata letta e la barriera si è aperta automaticamente, la segnaletica è in grado di mostrare le informazioni direzionali relative a quel guidatore specifico, assicurando che visitatori e dipendenti siano portati nelle aree di parcheggio designate. Al Corda Campus molte aziende diverse condividono il parcheggio, quindi il software è stato sviluppato per essere in grado di ridistribuire gli spazi a seconda della domanda. Utilizzando dati storici e integrandoli con le informazioni collezionate in tempo reale, il sistema può prevedere quale percentuale dei suoi parcheggi privati utilizzerà ciascuna azienda, affinché gli spazi liberi possano essere destinati a breve termine ad altre aziende o veicolati sul target visitatori.
Smart Parking, forecasting e dynamic pricing
La capacità di prevedere la domanda, anche in questo mercato, è per Premoneo l’ambito di maggiore interesse. Modelli di forecasting sviluppati sulla base dello storico abbinati ad un sistema di tariffazione dinamica o dynamic pricing, rappresentano l’ultima frontiera in ambito AI. Qualche esperimento di successo, a partire da quanto fatto con SFPark a San Francisco fino ad arrivare all’Oslo Gardermoen Airport e al London Queensway Car Park, è ormai a regime.
Variare il prezzo in ragione del momento della giornata e di fattori che non sono sotto il controllo di chi gestisce un parcheggio può essere la modalità più semplice per vincere la concorrenza e massimizzare i ricavi sia nei momenti di bassa domanda, sia in quelli di alta, in cui l’elasticità del guidatore al prezzo può variare in maniera sensibile. Infatti, è intorno agli aeroporti che, nel mondo, diversi player si sono affacciati per primi al dynamic pricing. L’alta competitività ha spinto i parcheggi degli hub e i competitor nati nei dintorni, a guardare al pricing come elemento differenziante. Anche in Italia sta crescendo la sensibilità al tema e il revenue management applicato al parcheggio è ormai una disciplina nota che a nostro avviso, a breve sfocerà nella diffusione di un modello di dynamic pricing basato su AI.
Smart Parking, dimensioni del mercato
Come spesso accade, questa innovazione trova ancora qualche resistenza nella scarsa abitudine delle aziende di investire in digitalizzazione e nello stato di arretratezza tecnologica di molti player. Tuttavia il mercato mostra una prospettiva di forte crescita. In questo grafico di Statista è rappresentata la dimensione del mercato dello smart parking in Europa nel 2015, con una proiezione al 2025: la previsione è che cresca fino a raggiungere i 43 miliardi di dollari entro i prossimi quattro anni.